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Con il decreto Crescita è stato esteso anche alle imprese individuali l’obbligo di una casella di posta elettronica certificata da comunicare al registro delle imprese in fase di iscrizione.

Icona pec posta certificata

La PEC nel decreto crescita

Lo stesso decreto prevedeva la necessità di attivare una casella di posta elettronica certificate anche per tutte le aziende attive alla data di entrata in vigore del decreto entro la fine del 2013. Così, come per tutte le società, anche per le imprese individuali diventava obbligatorio l’indicazione in visura di un domicilio certificato elettronico per le comunicazioni, per agevolare lo scambio di comunicazioni ufficiali parificate alle raccomandate postali.

La PEC dopo il maxi emendamento

Con il maxi emendamento al decreto crescita 2.0, già approvato al Senato, il termine obbligatorio per la creazione di una casella di posta elettronica certificata per tutte le imprese individuali entrerà in vigore dal prossimo 30/06/2013 (il decreto crescita è in fase di conversione in questa nuova fase di crisi di governo). Anticipato di 6 mesi il termine originario, proroghe permettendo.

Per le imprese che, non si adegueranno sono previste sanzioni che vanno da 103 euro a 1.032 euro, ridotte ad un terzo per le imprese che si adeguano entro 30 giorni dalla scadenza. Per le imprese di nuova costituzione, la Camera di Commercio provvederà a sospendere per tre mesi il completamento della pratica in attesa della comunicazione della Pec dell’impresa individuale.

Un nuovo passo verso l’INI PEC

Con l’introduzione della Pec anche per le imprese individuali si amplia il discorso di creazione di un indice unico delle PEC denominato Indice nazionale degli indirizzi di posta elettronica certificata