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Visura camerale: cos’è, a cosa serve e come ottenerla

Il termine “visura”, piuttosto comune nel gergo burocratico, identifica una procedura di ricerca ed estrapolazione di dati registrati all’interno di un archivio (generalmente pubblico). Per estensione, viene solitamente impiegato anche per indicare il documento tecnico all’interno del quale sono riportati i risultati della ricerca effettuata.

A seconda del database dal quale provengono le informazioni ottenute, è possibile distinguere tra varie tipologie di visura; nel caso in cui il richiedente si rivolga alla Camera di Commercio, si parla di visura camerale. Vediamo, di seguito, di cosa si tratta, in quali frangenti può essere utile e come ottenerla.

Definizione di visura camerale

Il sito ufficiale del Registro delle Imprese offre la seguente definizione di visura camerale: “documento informativo ufficiale con tutti i dettagli riguardanti l’impresa iscritta: sono riportati aspetti legali e anagrafici dell’impresa, la denominazione, la forma giuridica, la sede legale, il codice fiscale, il tipo di attività svolta e molti altri elementi relativi agli organi di amministrazione e alle cariche sociali”.

È bene sottolineare che, in quanto “documento informativo”, la visura camerale non ha valore legale di certificazione; in tutti i casi in cui sia necessario produrre un’attestazione opponibile a terzi (o presentare la sola visura non sia sufficiente allo scopo), occorre fare richiesta di certificato camerale, un documento con validità di sei mesi (dalla data di rilascio), da stampare su carta filigranata e sul quale apporre apposite contromarche.

Come fare richiesta

Il documento può essere richiesto direttamente alla Camera di Commercio competente mediante l’apposito tool online disponibile sul sito del Registro delle Imprese. In alternativa, è possibile rivolgersi ad un portale specializzato come Ivisura.it, dove sono altresì disponibili tante informazioni utili circa la visura camerale e le informazioni in essa contenute; in entrambi i casi, il richiedente riceve il documento completo in formato digitale previo il pagamento dei costi previsti, che variano a seconda del tipo di visura e degli eventuali servizi di intermediazione.

A cosa serve la visura camerale

Sono diversi gli ambiti professionali in cui può essere necessario esibire o produrre una visura camerale.

Di base, il documento consente di ricavare un’ampia gamma di informazioni inerenti un’azienda che esercita la propria attività d’impresa sul territorio italiano. In particolare, nel documento vengono riportate gli estremi anagrafici, giuridici, economici e fiscali del soggetto di riferimento: denominazione, recapiti, indirizzi, domicilio digitale o PEC, sede legale, numero di codice fiscale o partita IVA, data di costituzione, attività d’impresa svolta, ragione sociale, capitale sociale, attestazioni, strutturazione dell’organico dipendente, dirigenziale e amministrativo, ripartizione delle quote societarie etc.

Da ciò è facile comprendere come la visura camerale costituisca anzitutto un valido strumento riepilogativo e di verifica delle informazioni relative ad un’azienda operante in Italia. Ragion per cui, chiunque abbia bisogno di eseguire un’indagine approfondita su un determinato soggetto economico, può avvalersi di questo tipo di servizio.

Molto spesso sono proprio le aziende a fare ricorso alla visura camerale, al fine di accertare lo status di un’impresa con la quale hanno – o potrebbero in futuro – intrattenere rapporti di natura commerciale (clienti, fornitori, partner e affini). Il documento risulta molto utile anche a notai e commercialisti, specie quando occorre redigere un atto ufficiale riguardante una persona fisica o un soggetto giuridico ed è necessario fare riferimento a riscontri oggettivi ed ufficiali.

Possono fare richiesta di visura anche i privati cittadini che abbiano un qualche interesse nella consultazione delle informazioni di pubblico dominio presenti nei database del Registro delle Imprese. Infine, la visura camerale rientra nelle verifiche che avvocati e professionisti possono approntare nell’ambito delle indagini di due diligence previste in procedure di fusione o acquisizione aziendale oppure in vista della cessione di quote azionarie.

Antonio Palmieri

Laureato in economia aziendale con una tesi dal titolo "Il ruolo dell'HTML nelle operazioni di web marketing", iscritto all'albo dei Consulenti del lavoro, sono un libero professionista che non trascura le potenzialità offerte dal web che resta la mia grande passione: lavoro e passione si integrano in Codice Azienda, blog che curo dal 2007 in cui affronto temi che riguardano imprenditori e professionisti. Nel mio curriculum le esperienze e le competenze.

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