Tra le misure del governo Letta che hanno ottenuto un maggior risalto sui media ci sono i nuovi incentivi per le assunzioni nel 2013 che riguardano i giovani ed i percettori di indennità di disoccupazione.
In questo post ci soffermeremo soprattutto sugli incentivi per le assunzioni dei giovani.
Il decreto Giovannini ha previsto un incentivo per i datori di lavoro che assumono giovani tra i 18 e i 29 anni che soddisfino almeno una delle seguenti condizioni:
Una ulteriore condizione per avere diritto all’incentivo all’assunzione dei giovani è rappresentata dal rispetto dell’incremento occupazionale netto calcolato confrontando, mese per mese, il numero di occupati rispetto al numero dei lavoratori occupati mediamente nei dodici mesi precedenti l’assunzione secondo un metodo già previsto per precedenti agevolazioni (bonus occupazione sud).
Ulteriore condizione è rappresentata dall’analisi delle situazioni occupazionali con imprese controllate o collegate.
L’incentivo dura per un massimo di 18 mesi ed è utilizzabile esclusivamente mediante conguaglio contributivo sulla denuncia aziendale mensile di riferimento. L’incentivo massimo è pari a 650 euro mensili. Lo stesso incentivo, ridotto a 12 mesi, spetta per le aziende che trasformino contratti a tempo determinato in indeterminato.
Al fine di godere degli incentivi per le assunzioni è necessario che il datore di lavoro rispetti le condizioni dettate dalla riforma Fornero:
Resta sottinteso il possesso del DURC per usufruire del beneficio.
In tempi molto celeri l’INPS ha pubblicato la circolare con le istruzioni operative per accedere all’incentivo per l’assunzione di giovani
Come spesso accade in materia di incentivi, alla fretta del governo di legiferare strumenti agevolativi per incrementare l’occupazione, si contrappone la flemma dell’INPS a dettare le regole operative e predisporre le infrastrutture telematiche per inoltrare le domande per gli incentivi.
Fino a pochi mesi fa veniva focalizzata l’attenzione sull’apprendistato come porta di accesso principale al mondo del lavoro. Oggi alla stessa categoria di lavoratori è riservato un ulteriore incentivo. A differenza dell’apprendistato esso è riferito ad un periodo ridotto.
Altre categorie di persone sono fuori dagli incentivi e si trovano a dover competere a condizioni impari con categorie di lavoratori estremamente agevolate. Un padre di famiglia quarantenne che ha perso il lavoro non ha alcun tipo di incentivo o gli incentivi presenti non sono paragonabili a quelli destinati ad alcune categorie agevolate.
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