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Si completa il quadro degli incentivi introdotti dalla riforma Fornero che prevede sgravi al 50% per le aziende che assumono determinate categorie di lavoratori.

Incentivi assunzioni donne in particolari settori

Gli sgravi erano già operativi per disoccupati ultra cinquantenni e donne prive di impiego regolarmente retribuito. Con la pubblicazione delle liste di settori e professioni ad alta disparità di genere l’incentivo si estende alle donne rientranti in tali settori.

Settori e professioni ad alta disparità uomo-donna

Due decreti ministeriali pubblicati il 2 settembre 2013 elencano gli ambiti lavorativi con squilibrio superiore al 25% rispetto alla media e come tali oggetto di agevolazioni per promuovere l’assunzione di personale femminile e colmare il gap. I dati evidenziano i dati per il 2013 e per il 2014.

Settori incentivati alta disparità 2013 – 2014

Riportiamo nelle seguenti tabelle i tassi di disparità uomo-donna 2013 e 2014:

Settori di attività Gap 2013 Gap 2014
Costruzioni 83,9% 83,4%
Industria estrattiva 75,4% 74,8%
Acqua e gestione rifiuti 70,5% 66,6%
Industria energetica 60,9% 54,5%
Trasporto e magazzinaggio 59,7% 58,4%
Industria 54,8% 54,4%
Industria manifatturiera 44,7% 45%
Agricoltura 36,8% 36,8%
Informazione e comunicazione 35,1% 29,9%
Servizi generali della PA 32,5% 32,2%
Organizzazioni ed organismi extraterritoriali 25,8% 21,8%
Professioni Gap 2013 Gap 2014
Sergenti, sovrintendenti, marescialli
delle forze armate
98% 97,7%
Conduttori di veicoli, macchinari mobili,
sollevamento
95,7% 96,9%
Truppa delle forze armate 95,6% 94,1%
Artigiani e operai metalmeccanici
specializzati,installatori e manutentori di
attrezzature elettriche ed elettroniche.
94,2% 94,8%
peggiorato
Ufficiali delle forze armate 93,9% 92,7%
Artigiani e operai specializzati industria
estrattiva, edilizia, manutenzione edifici.
84,5% 91,9%
peggiorato
Agricoltori e operai specializzati di
agricoltura, foreste, zootecnia, pesca, caccia.
72,5% 70,9%
Professioni tecniche in campo scientifico,
ingegneristico e della produzione.
70,9% 69,9%
Imprenditori, amministratori e direttori
di grandi aziende.
67,1% 72,9%
peggiorato
Ingegneri, architetti e professioni
assimilate.
66,6% 65,5%
Conduttori di impianti industriali. 65,7% 68,5%
peggiorato
Professioni non qualificate nella
manifattura, estrazione di minerali, costruzioni.
63,5% 61,9%
Specialisti in scienze matematiche, informatiche,
chimiche, fisiche e naturali.
57,5% 51,8%
Imprenditori e responsabili di piccole
aziende.
56,8% 40,6%
Operatori di macchinari fissi in agricoltura
e nell’industria alimentare
39,3% 34,5%
Artigiani e operai specializzati nella
meccanica di precisione, artigianato artistico,
stampa e assimilati.
39,3% 35,9%
Professioni non qualificate nell’agricoltura,
manutenzione del verde, allevamento,
silvicoltura, pesca.
32,9% 33,4%
Operai semi qualificati di macchinari fissi
per la lavorazione in serie e operai addetti
al montaggio.
31,8% 32,7%
peggiorato
Membri dei corpi legislativi e di governo,
dirigenti ed equiparati nell’amministrazione
pubblica, nella magistratura, nei servizi di
sanità, istruzione e ricerca, nelle organizzazioni
di interesse nazionale e sovranazionale.
21,6% Non più
ad alta disparità
Specialisti nella salute. 21% 14,3%
Artigiani e operai specializzati nelle lavorazioni
alimentari, legno, tessile, Abbigliamento, pelli,
cuoio, industria dello spettacolo.
19,4%

22,2%
peggiorato

 

Di seguito il testo del Decreto interministeriale di identificazione dei settori e professioni caratterizzati da una significativa differenza di genere, ai fini dell’applicazione degli incentivi all’assunzione di cui all’articolo 4, commi 8-11, della legge 92/2012 per l’anno 2014