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Le class action sono cambiate in seguito alla promulgazione della legge 31/2019, per effetto della quale sono state previste disposizioni nuove per ciò che concerne le azioni collettive, che d’ora in poi potranno essere esperite con meno difficoltà. Uno dei punti salienti in tal senso ha a che fare con l’estensione della tutela a tutte le violazioni di diritti individuali omogenei, mentre in precedenza la tutela era previste unicamente per le violazioni dei diritti dei consumatori e degli utenti. Questo vuol dire che si potrà attivare la procedura, per esempio, per risarcimenti richiesti per colpa di indicazioni non corrette a proposito della situazione di credito di una società quotata in Borsa.

Cosa si può fare adesso

La procedura sarà attivabile anche in caso di responsabilità da prospetto, in presenza di pratiche commerciali anticoncorrenziali o per casi di inquinamento. Non solo: le azioni di classe diventano esperibili anche da parte di utenti o risparmiatori che intendono chiamare in causa per omesso controllo le autorità indipendenti.

La class action fino ad ora

Nel corso degli ultimi anni è stato davvero limitato il numero di class action che sono state promosse, sia a causa dei costi correlati alla procedura sia per le tempistiche che caratterizzavano gli iter da seguire. Anche per questo motivo il legislatore è stato spinto a provvedere a una riscrittura più o meno totale dell’istituto, ovviamente rimanendo aderente ai principi costituzionali. Due sono i punti chiave da questo punto di vista: il primo è che i non aderenti sono comunque liberi di promuovere un’azione individuale autonoma; il secondo è che non è stato messo in discussione il sistema di opt-in. Esso si differenzia rispetto al modello di opt-out in vigore negli Stati Uniti e si fonda sulla necessità di una manifesta adesione alla class action.

Come si promuove una classa action



Con le novità appena entrate in vigore, sarà possibile intraprendere una class action in qualità di singoli individui o come associazioni senza scopo di lucro. In relazione al primo caso, anche gli imprenditori e i professionisti potranno cimentarsi in un’azione di classe, proprio perché tale istituto non è più collegato a una prospettiva consumeristica. Per quel che riguarda le associazioni senza scopo di lucro, invece, è essenziale che tra i loro obiettivi statutari sia inclusa anche la tutela dei diritti individuali omogenei. Le organizzazioni, inoltre, devono essere registrate presso un elenco specifico che è istituito presso il ministero della Giustizia.

Le conseguenze per il settore assicurativo

Per ciò che riguarda le conseguenze che coinvolgeranno il comparto assicurativo, è facile ipotizzare che saranno rivisti i premi per le coperture che hanno a che fare con le class action: è il caso di una Polizza D&O o di una polizza di tutela legale, ma anche della responsabilità civile delle imprese e della responsabilità civile dei prodotti. L’esposizione di un’azienda al rischio di un’azione di classe verrà preso in considerazione ed esaminato in fase assuntiva, perché non si potrà fare a meno di analizzare i tratti peculiari del rischio assicurativo.

Il vaglio di ammissibilità

Al rito sommario di cognizione spetta la procedura di vaglio preventivo di ammissibilità, grazie a cui si dovrebbe riuscire ad arrestare le azioni infondate e pretestuose. Subentra, così, una procedura più agile rispetto a quella precedente, che pertanto dovrebbe garantire tempi più rapidi. La competenza è appannaggio della sezione specializzata in materia di impresa che fa capo al tribunale di riferimento per il territorio in cui si trova la sede della parte resistente. Nel caso in cui non vi sia omogeneità dei diritti individuali, la domanda è destinata a essere dichiarata inammissibile.