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Quando si ha come obiettivo la produttività in un’azienda, e la gestione dei processi sotto questo punto di vista, quello che immancabilmente tende a fare la differenza è un fattore: il metodo.

Una delle discipline che si rivelano più interessanti proprio dal punto di vista metodologico è quella conosciuta come Lean Six Sigma. Essa contiene al suo interno delle linee guida in grado di implementare e ottimizzare i processi aziendali. 

Uno dei corsi più validi all’interno di questo ambito è il Lean green belt fornito dall’azienda leader in Europa in questo campo, The Lean Six Sigma Company. La durata è di 6 giorni e trova riscontro in uno standard ben preciso: quello ISO 18404. I professionisti che lo conseguono si interessano del miglioramento continuo dei processi, a partire dalla produttività nelle attività quotidiane. 

Il loro valore aggiunto? Quello di riuscire a portare all’interno dell’azienda una mentalità vincente, in cui il cambiamento, che per sua natura tende a spaventare, non fa più paura.

Il Lean green belt è uno dei fiori all’occhiello, per quanto riguarda il sistema Lean Six Sigma. In questo articolo vi illustriamo qualcosa di più su questa disciplina, scoprendo perché rappresenta uno strumento utile all’interno delle aziende.

 

Lean Six Sigma: di cosa parliamo

La disciplina Six Sigma rappresenta un sistema codificato e collaudato che consente di apprendere principi e tecniche che hanno come obiettivi il miglioramento e la gestione della qualità all’interno delle aziende.

Si tratta di tecniche che possono essere apprese, come abbiamo avuto già modo di accennare poc’anzi, attraverso corsi intensivi e specializzati.

Perché viene utilizzato il termine sigma? Nell’alfabeto greco la lettera sigma rappresenta un indicatore della deviazione standard di una popolazione. 

Definisce, quindi, un processo che risulta privo di difetti: questa la peculiarità che porta con sé il raggiungimento del livello sigma. 

E il termine lean? Indica un approccio di lotta agli sprechi e di ottimizzazione delle risorse. La sua derivazione è conseguita a partire da un metodo che ha fatto epoca: quello Toyota.

Nel momento in cui si riescono a conseguire 6 sigma ciò comporta di avere a disposizione 3 o 4 parti difettose per milione. Ecco perché questa metodologia porta a ottimizzare come non mai il livello produttivo nelle aziende. Vediamo come.

 

Le fasi del Lean Six Sigma

La metodologia Lean Six Sigma vede al suo interno cinque fasi, note più comunemente con l’acronimo DMAIC, il quale indica per ogni lettera una fase. Vediamole una per una:

  • Define o Definire. Viene stabilita, o meglio definita, l’opportunità in essere per il business considerando lo specifico cliente.
  • Measure o Misurare. Si tratta della misurazione del processo o delle prestazioni.
  • Analyse o Analizzare. La fase di analisi che porta a valutare prodotto, processo e prestazioni.
  • Improve o Implementare. Riguarda il modo in cui vengono implementate le soluzioni messe in campo secondo un punto di vista migliorativo.
  • Control o Controllare. Concerne la necessità di sviluppare piani attraverso cui verificare l’efficienza del processo produttivo.

Queste le fasi che un professionista qualificato e specializzato in Lean Six Sigma si trova a utilizzare, considerando anche la riduzione di tutti quei fattori di criticità che si pongono come ostacolo alla produttività.

In questo modo i processi aziendali si sviluppano in maniera efficiente, coerente, nonché in un’ottica di ottimizzazione.

 

I vantaggi

I motivi per cui specializzarsi così da attuare la disciplina Lean Six Sigma, in sintesi, riguardano la qualità della produzione e del servizio fornito al cliente, nonché una maggiore efficienza dei processi.

Non solo, il personale interno all’azienda si troverà nelle condizioni di lavorare meglio e con maggiore motivazione. Un fattore positivo per la produttività interna.