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Connettività e tecnologiaSi parla da tempo di “quarta rivoluzione industriale“, l’epoca in cui l’industria sta diventando sempre più interconnessa sfruttando i sempre maggiori progressi della tecnologia e dell’automazione, che ha portato alla diffusione di piattaforme IT e di sistemi di intelligenza artificiale che possono portare importanti benefici anche alle imprese che operano nel comparto edile e delle costruzioni.

 

Poca produttività per l’edilizia

Proprio il comparto delle costruzioni sconta un problema diffuso a livello globale, quello della scarsa produttività: come rivelato di recente da uno studio della nota società di consulenza McKinsey, l’industria edile vanta, per così dire, il poco invidiabile primato della minore crescita della produttività tra tutti i settori economici. Nonostante una previsione di crescita positiva per quest’anno, pari al 3,5 per cento, negli ultimi venti anni la media del valore aggiunto orario del settore delle costruzioni è aumentata solo di un punto percentuale, mentre ad esempio il settore energetico è cresciuto quattro volte tanto.

 

Materie prime e burocrazia incidono poco



Il quadro delle cause è piuttosto ampio, ma da esso sono esclusi due motivi “semplici”, ovvero il prezzo delle materie prime (non troppo aumentati nel corso del periodo preso in esame) e gli eccessivi oneri burocratici, responsabili solo in parte marginale di questa perdita di produttività. Al contrario, sotto l’occhio degli analisti ci sono due trend strutturali, presenti anche in Italia.

 

I due ostacoli al settore

Il primo problema riguarda la riduzione degli investimenti in capitale e macchinari, a cui fa seguito un maggior ricorso alla forza lavoro (il cui costo è inferiore, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo); di pari passo, a livello mondiale il settore delle costruzioni non riesce a consolidarsi e a generare rilevanti economie di scala. Su questo aspetto, lo studio cita il dato relativo alla dimensione media delle aziende di questo settore, che negli USA è di circa 10 addetti mentre in Europa scende addirittura a 4.

 

I nuovi trend tecnologici



Una possibile soluzione arriva allora dallo sviluppo tecnologico cui abbiamo accennato in partenza: anche nell’ambito edile è possibile trovare piattaforme IT, sistemi di intelligenza artificiale e machine learning che possono ad esempio agevolare le operazioni di guida e manovra dei mezzi, così come nascono innovativi modelli di business e si affacciano sui mercati nuovi player, in grado di offrire servizi innovativi e convenienti. Un esempio arriva proprio dall’Italia, dove è attiva la piattaforma di Giffi Noleggi per il noleggio furgoni Roma low cost, che rappresenta una soluzione di grande praticità per tutte le imprese attive nella Capitale o nelle zone limitrofe.

 

Rialzare l’edilizia in Lazio

Sfruttare queste nuove opportunità potrebbe offrire una boccata di ossigeno a un comparto che, proprio nel Lazio, sta vivendo una grave crisi occupazionale e imprenditoriale: secondo i dati di FederLazio, nei cinque anni dal 2012 al 2016 la crisi dell’edilizia nella regione è stata molto intensa, e si è tradotta nella chiusura di quasi 1200 imprese e, soprattutto, in un calo di 30 mila occupati (numero che addirittura raddoppia se aggiungiamo le perdite di lavoro a partire dal 2010).

 

I numeri delle costruzioni

Vale a dire che dal 2010 al 2017 nel settore dell’edilizia nel Lazio è stato perso più di un posto di lavoro su tre, minando le fondamenta di un comparto comunque strategico nel panorama economico e produttivo della regione: nonostante il tracollo, infatti, oggi l’edilizia rappresenta il 15 per cento dell’universo imprenditoriale e il 6 per cento dell’occupazione del territorio laziale, con oltre 72 mila imprese e 130 mila addetti attivi.