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La produttività e l’imposta sostitutiva

La produttività è diventata da alcuni anni l’elemento cardine che dovrà salvare in Italia i posti di lavoro, mentre i dati sul costo del lavoro non sono affatto positivi. Dal 2008 è la nuova parola magica. Il governo, proprio per premiare la produttività, ha introdotto dal 2008 una agevolazione connessa all’incremento della produttività: le somme erogate dai datori di lavoro possono esser sottoposte ad una tassazione sostitutiva del 10% entro determinati limiti. Un buon risparmio fiscale per i lavoratori. Nessun vantaggio per le aziende.

Produttività straordinari e notturno

Quando in pieno agosto 2010 l’agenzia delle entrate estese il regime agevolativo con effetto retroattivo a determinate prestazioni di carattere straordinario e notturno le aziende hanno dovuto rivedere un pò di conti e provvedere a determinare le somme effettivamente erogate in quegli anni fda sottoporre al regime agevolato. Cambiano i CUD e quest’anno i lavoratori potranno recuperare in sede di dichiarazione le somme spettanti per gli anni passati.

Come se il giochetto non bastasse, nel 2011, il concetto di premio di produttivittà è stato cambiato tanto che è diventato necessario un accordo territoriale o aziendale tra i lavoratori e le imprese per usufruire della tassazione sostitutiva.

La produttività e gli accordi nel 2011

Proprio ieri l’Agenzia delle entrate ha divulgato una circolare per che nega l’effetto retroattivo da gennaio 2011 delle somme erogate a titolo di tassazione sostitutiva senza il preliminare accordo territoriale.

Gli effetti sulla produttività

Tutto questo tam tam crea un decremento della produttività perchè imprenditori e lavoratori dovranno dedicare troppo tempo a leggere e rileggere il continuo e confuso aggiornamento sulle prassi da seguire che potersi dedicare al lavoro.