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L’Onboarding aziendale è una fase a dir poco importante, dal momento in cui precede l’inserimento della risorsa in azienda, ed è diventata sempre più un punto di riferimento negli ultimi anni. Possiamo considerarla una fase di formazione e arricchimento, in cui vengono affidati alle risorse tutti gli strumenti fondamentali per lavorare e integrarsi al meglio.

Processo di Onboarding: definizione e fasi

Il processo di Onboarding prevede diversi step: la nuova risorsa necessita di ricevere tutte le informazioni pratiche per svolgere il lavoro al meglio, di conoscere gli aspetti tecnici, ma non solo. Perché sono altresì importanti la formazione e l’orientamento, così come i feedback: con una pianificazione certosina di ogni step, la risorsa viene stimolata e motivata all’inserimento in azienda.

Quali sono le informazioni pratiche?

Prima di iniziare il lavoro a tutti gli effetti, è fondamentale sbrigare gli aspetti burocratici, come i documenti da firmare – il contratto, per esempio – ricevere l’organigramma aziendale, ed è possibile organizzare un tour dell’azienda. Questo mette le nuove risorse nelle condizioni di sentirsi già parte dell’azienda, conoscere gli altri dipendenti e avere ben chiara la propria posizione.

Attenzione, però: le informazioni pratiche sono importanti, ma il consiglio è di non fermarsi a questo step. Lo diciamo perché, secondo HCI, il 58% delle aziende non segue un processo di Onboarding ben strutturato, ma si limita a scartoffie e procedure semplici.

Come accogliere la risorsa nel modo migliore?

Abbiamo menzionato gli aspetti tecnici, che ovviamente sono relativi all’accoglienza. Gli HR e i manager sanno molto bene che i talenti vanno coltivati, ed è il motivo per cui devono sapere sin da subito qual è la propria postazione di lavoro, come possono gestire le presenze e ricevere il proprio profilo personalizzato. Naturalmente, gli aspetti tecnici possono variare anche in base al ruolo della risorsa, e non sono quasi mai da considerarsi “fissi”.

Formazione, orientamento e affiancamento: le basi per il successo

Dal momento in cui il processo di Onboarding aziendale è connesso alla fidelizzazione e alle prestazioni del dipendente, così come all’engagement e alla retention, non si può commettere l’errore di sottovalutare uno degli step più importanti: la formazione. Pensate che un’ottima esperienza di Onboarding ha un impatto positivo sulla retention dei collaboratori fino all’82% secondo Glassdor.

Ogni risorsa ha la necessità di conoscere il proprio ruolo nell’azienda, ma deve anche sapere come svolgere le proprie mansioni. Ecco perché si propongono dei programmi di formazione con materiale didattico e contenuto personalizzato. Naturalmente, la realizzazione di un programma di formazione per neoassunti non è semplice, ma grazie ai corsi online strutturati per aziende è possibile fare un passo concreto verso il successo.

Sfruttando un LMS, i neoassunti possono usufruire dei corsi comodamente da PC, smartphone o tablet. Inoltre, i corsi possono essere modificati o aggiornati con il tempo. Dunque, i vantaggi ci sono sia per le risorse che per le aziende.

L’importanza dei feedback

Durante le fasi iniziali del lavoro, è essenziale sentire spesso le nuove risorse: perché solamente attraverso i feedback possiamo avere ben chiaro l’avanzamento della collaborazione, così come prevenire eventuali criticità. Generalmente, si può chiedere un feedback dopo le prime 2/3 settimane dall’inserimento, non solo ai neoassunti, ma anche ai colleghi e ai superiori.

In linea di massima, trascorso il primo trimestre dall’assunzione, il dipendente dovrebbe già essere in linea con gli obiettivi e le competenze richieste dall’azienda. Il suggerimento che diamo è di curare il più possibile ogni fase, senza sottovalutare nulla, perché un’esperienza di Onboarding efficace permette al neoassunto di sviluppare sin da subito una connessione con l’azienda. Quella sintonia che serve per crescere e diventare “grandi” insieme.