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Lo smart working (si tratta veramente di lavoro in smartworking?) ha lo scopo di agevolare la conciliazione vita lavoro. Con lo smart working il rapporto di lavoro subordinato si svolge, in seguito ad accordo tra le parti, con forme di organizzazione flessibili basate su cicli ed obiettivi senza precisi vincoli di orario o di luogo di lavoro, con il possibile utilizzo di strumenti tecnologici per lo svolgimento dell’attività lavorativa.

Prevede l’alternanza tra prestazione lavorativa in presenza, quindi resa all’interno dei locali aziendali e prestazione lavorativa eseguita in altre località prescelte dal lavoratore, entro i soli limiti di durata massima dell’orario di lavoro giornaliero e settimanale, derivanti dalla legge e dalla contrattazione collettiva. Ai lavoratori che sottoscrivono e realizzano un accordo di smart-working, vengono garantiti parità di trattamento economico e normativo, rispetto ai lavoratori che svolgono le medesime funzioni, in ordine al medesimo livello, ma in modalità classica.

Nonostante la cessazione dello stato di emergenza dallo scorso 31 marzo 2022, restano in vigore alcune agevolazioni per il ricorso allo smart working.

 

Quando finisce lo Smart Working nel settore Privato?



Durante la pandemia l’adozione dello smart working è avvenuta in modalità semplificata per le aziende che hanno preferite accedere a tale sistema. Tale procedura semplificata, è stata prorogata fino al prossimo 30 giugno. Fino a tale data si potrà applicare lo smart working nel settore privato senza l’accordo individuale tra datore e lavoratore in regime semplificato.

Dal 01 luglio 2022, per poter accedere alla modalità di lavoro agile sarà necessario seguire la procedura ordinaria che prevede la sottoscrizione di specifici accordi individuali stipulati tra datore di lavoro e lavoratore (accesso a tale modalità di prestazione lavorativa su base volontaria), nonché il rispetto di tutti gli adempimenti previsti dalla normativa ordinaria (legge del 22 maggio 2017, n. 81) e dalle recenti novità introdotte dal Protocollo Nazionale sul lavoro agile nel settore privato, sottoscritto il 7 dicembre 2021.

 

Cosa deve contenere l’accordo individuale per lo smart working?

L’accordo per lo smart working deve essere redatto in forma scritta: deve regolamentare la modalità di esecuzione della prestazione lavorativa al di fuori dei locali aziendali e indicare i luoghi scelti dal lavoratore per lo svolgimento della prestazione lavorativa.

Inoltre, l’accordo deve prevedere espressamente:

  • La durata (può essere anche a tempo indeterminato)
  • I tempi di riposo e le modalità di disconnessione
  • Le attrezzature che il datore di lavoro deve fornire (occhio al BYOD) o le modalità di indennizzo per utilizzo delle attrezzature del dipendente
  • Modalità di recesso dall’accordo e preavviso
  • Regolamentazione degli aspetti sanzionatori (art 7 L 300/70)
  • Gli aspetti di privacy e riservatezza
  • Gli aspetti retributivi non peggiorativi rispetto allo svolgimento in sede del lavoro.

 

La Comunicazione Obbligatoria per lo Smart working su cliclavoro



Lo svolgimento del rapporto di lavoro agile è oggetto di comunicazione obbligatoria. La comunicazione, singola o massiva, va fatta sul portale Clic Lavoro tramite SPID. La comunicazione dovrà contenere:

  • Tipologia rapporto di lavoro;
  • PAT INAIL;
  • Voce di tariffa INAIL;
  • Tipologia di durata;
  • Durata;
  • File dell’accordo.