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Se c’è una cosa che non sopporto è la presunzione di evasione. In Italia ormai si parte dal fatto che l’imprenditore sia un evasore.

Il concetto mi rattrista perchè per anni abbiamo assistito all’evoluzione dell’imbroglio ma non troppo tanto non si vede che ha contagiato il tessuto imprenditoriale. Certo i modelli politici che hanno rappresentato le classi imprenditoriali non brillano per la loro trasparenza.

Evasione Politica

Si pensi semplicemente che l’ex Capo del Governo  in questo paese è stato il tutore della parte marcia dell’imprenditoria italiana, si pensi che il concetto stesso di imprenditore in Italia si è uniformato a quello di speculatore finanziario sulla falsa riga di falsi miti che hanno infestato il panorama economico nazionale.

Certo che a guardarsi indietro viene voglia di mordersi le mani! Quante volte in passato sono stati lanciati segnali, si sono tentate strade per un controllo più serrato di determinate operazioni (ricordate il clienti e fornitori di Visco?).

Purtroppo indietro non si torna. E le novità di certo non sono positive.

Gli ultimi mesi sono stati drammatici e la situazione non migliora. Le tasse sono aumentate (IVA, addizionali, IMU, ecc), il contante è monitorato per operazioni superiori a 1000,00 euro, gli strumenti di controllo diventano sempre più automatici e sempre più rigidi (siamo tutti nei cluster).

Befera ha tenuto presso la commissione finanze un’audizione durante la quale ha sottolineato l’importanza e la potenza di nuovi strumenti del fisco::

  • il redditometro partirà nel primo semestre del 2012. Questo strumento di accertamento sintetico incrocerà centinaia voci di spesa dei contribuenti per controllare, in modo automatico, quali contribuenti spendono oltre quanto dichiarato;
  • lo spesometro per comunicare le operazioni superiori a 3.600 €, poi il maggiore controllo sulle compensazioni IVA, poi la possibilità per l’amministrazione finanziaria di controllare gli estratti conto dei contribuenti, poi le tasse sui patrimoni;
  • la nuova comunicazione dei dati bancari all’agenzia delle entrate.

Le prospettive per i contribuenti non sono buone. E se fino ad alcuni anni fa pagare tutti poteva significare pagare meno, oggi pagare tutti significa evitare il baratro. Forse.