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Le politiche di welfare racchiudono una serie di misure che le aziende mettono in atto per migliorare l’ambiente di lavoro, stimolare i dipendenti a una maggiore produttività e incoraggiare lo spirito di squadra e la condivisione di valori e missioni aziendali.

Sempre più aziende, anche di piccole e medie dimensioni, le stanno adottando per questi scopi, offrendo ai propri collaboratori benefici e vantaggi extra, che esulano dal semplice riconoscimento economico e mirano, invece, a migliorare la qualità della vita e la migliore conciliazione dei tempi dedicati al lavoro e alla vita privata.

Questi, spesso, si identificano con l’erogazione di quelli che tecnicamente si definiscono fringe benefit. Ne sono un chiaro esempio l’auto o il telefono aziendale. Oltre a questi tante aziende adottano, ad esempio, orari di lavoro flessibili in alcuni giorni della settimana, favoriscono lo smart working, organizzano corsi di aggiornamento e formazione per il personale, così da incrementare le loro competenze, offrono loro agevolazioni economiche che possono essere erogati anche sotto forma di buoni acquisto.

I buoni acquisto per aziende, da riservare ai propri collaboratori, sono considerati fringe benefit a tutti gli effetti e sono sempre più apprezzati sia dalle aziende che dai lavoratori, soprattutto in momenti in cui si è sollecitati da una grossa quantità di spese e acquisti come nel periodo di Natale.

Scopriamo perché.

 

Cos’è un buono spesa per dipendenti?

Un buono acquisto è un vero e proprio coupon consegnato ai dipendenti e fruibile sia in forma cartacea che digitale presso i punti vendita convenzionati.

In altre parole, sono voucher regalo prepagati che permettono di ottenere importanti risparmi sugli acquisti, sottraendo al conto finale la somma prevista.

I buoni spesa dipendenti sono erogabili dalle aziende ai lavoratori fino a un massimo di 258,23 euro. Tuttavia, per il 2023, l’art. 40, D.L. n. 48/2023 (Decreto lavoro) ha previsto l’innalzamento dell’esenzione a 3.000 euro per i fringe benefit assegnati dal datore di lavoro, limitando tale misura in favore ai dipendenti con figli fiscalmente a carico.

Allo stato attuale, quindi, si configurano come il principale strumento di welfare garantito verso i propri dipendenti, che grazie a questo meccanismo possono avvalersi di vantaggi economici in sede di acquisto di beni, prodotti e servizi. La piena libertà di cui possono godere i dipendenti in possesso dei buoni acquisto si riflette proprio nell’ampia gamma di scelta per chiunque decidere di sfruttare il proprio ticket: dall’abbigliamento alla cosmetica, dall’elettronica ai giocattoli, dai libri al rifornimento di carburante.

Dal lato dell’azienda, invece, garantiscono importanti vantaggi fiscali, poiché come qualunque altro fringe benefit possono essere scalati dalle tasse da restituire allo Stato, nei limiti previsti dalla legge.

 

Network e punti vendita: una vasta gamma a disposizione

Scegliendo una soluzione di acquisto come quella rappresentata, ad esempio, dai buoni acquisto Pluxee (ex Sodexo BRS), le aziende permettono ai propri collaboratori e dipendenti sollecitati da tale misura di abbracciare un network di negozi e punti vendita prestigioso e vasto. Il tutto è ancor più accattivante nel periodo natalizio, probabilmente il momento dell’anno in cui il numero di acquisti e spese aumenta maggiormente e a dismisura.

Se da un lato aziende e imprese possono beneficiare di un regalo di Natale esentasse fino a 3.000 euro per dipendente con figli fiscalmente a carico, dall’altro lato gli utenti e utilizzatori si ritrovano in possesso di uno strumento che con Pluxee abbraccia fino a 20.000 punti vendita e shop convenzionati. Il miglior modo per avvicinarsi alle spese natalizie con un buono acquisto che garantisce una spesa di minor portata, e un’esperienza di acquisto sempre più flessibile e ottimale.