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Uffici, fabbriche, scuole, cinema, ristoranti e centri commerciali rappresentano sia luoghi di svago e ristoro che spazi cruciali per la vita lavorativa quotidiana. In entrambi i contesti, ciascuno vi trascorre gran parte del proprio tempo ogni giorno.

La legislazione italiana ha stabilito requisiti di sicurezza correlati al tempo trascorso al loro interno. In particolare, è stato imposto che tutti i luoghi di lavoro e i locali pubblici debbano disporre di un adeguato sistema di gestione operante sia in condizioni normali che in situazioni di emergenza. Se ben progettato, include la presenza di impianti, attrezzature e sistemi di sicurezza antincendio, conformi alle normative vigenti, funzionanti correttamente e sottoposti a regolari revisioni e test.

L’indiscutibile utilità di tali sistemi si comprende facilmente, evidenziando la loro indispensabilità sia negli edifici pubblici che privati, nonché nel settore industriale. In questo articolo verrà approfondito il funzionamento del gruppo pompe dell’impianto antincendio e come è composto.

Cos’è un impianto antincendio?

L’impianto antincendio si configura come un sistema integrato di dispositivi finalizzati a riconoscere, segnalare, contenere ed estinguere incendi potenziali, o comunque limitarne gli effetti e la propagazione al fine di garantire il raggiungimento degli obiettivi di sicurezza relativi alla salvaguardia delle persone e alla tutela dei beni contro i rischi di incendio.

Il gruppo di pompaggio è il nucleo fondamentale dell’intero sistema che alimenta una rete di idranti o sprinkler, talvolta integrato con impianti a schiuma.

Il progetto e il dimensionamento di tale impianto sono affidati a un professionista qualificato, responsabile di garantire la conformità dell’impianto alle specifiche di portata, pressione e continuità dell’alimentazione idrica. L’intero processo deve attenersi scrupolosamente alle normative UNI EN 12845 e/o UNI 10779.

Sistema antincendio: caratteristiche e come funziona

Il gruppo antincendio è composto da diversi elementi, ciascuno con specifiche funzioni:

  • Pompa compensazione o Jockey: è spesso installata per compensare piccole variazioni di pressione nell’impianto ed evitare avviamenti inopportuni delle pompe principali.
  • Pompa principale: rappresenta l’elemento chiave per pressurizzare e inviare il fluido nella rete. La normativa prevede l’installazione di una pompa elettrica e due pompe diesel, operanti in parallelo nel caso di tre pompe principali.
  • Motore: garantisce il funzionamento della pompa, con opzioni elettriche o diesel, per quest’ultima tipologia fornite di raffreddamento ad aria diretta, scambiatore di calore acqua-acqua o radiatore.
  • Quadro elettrico: la normativa richiede un controllo esclusivo tramite un quadro elettrico dedicato per le pompe principali. Deve consentire avviamenti automatici e manuali del motore.
  • Riserva idrica: un serbatoio accumula l’acqua per il funzionamento del gruppo antincendio. Il dimensionamento è responsabilità del progettista e deve garantire la capacità utile minima per il corretto funzionamento in base al livello di rischio dell’edificio.

L’impianto antincendio, in generale, comprende un sistema di rilevamento con rivelatori di fumo, calore o sensori termosensibili che può attivare manualmente o automaticamente sistemi di spegnimento come idranti, naspi, erogazione di acqua, schiuma, gas, polvere o aerosol.

Gli impianti di estinzione si suddividono in:

  1. Impianti manuali (UNI 10779/21): composti da sistemi che richiedono l’impiego da parte di un operatore, come ad esempio: impianti idrici antincendio a idranti o naspi. La rete di distribuzione dell’acqua è composta da tubazioni che alimentano i singoli punti di erogazione manuale.
  2. Impianti automatici (UNI EN 12845/20, NFPA 13): composti da sistemi che vengono azionati da un automatismo, in genere attivato dalla presenza dei prodotti della combustione (fumo, temperature elevate), come ad esempio: impianti sprinkler a umido, a preazione o a diluvio. La rete di distribuzione dell’acqua è generalmente composta da tubazioni che alimentano i singoli erogatori, equipaggiati con testine aventi diverse caratteristiche, in funzione della tipologia di attività e dei criteri stabiliti nel progetto