Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Decreto Legge 20 giugno 2017, n. 91, recante “Disposizioni urgenti per la crescita economica nel Mezzogiorno” è stato introdotto l’incentivo Resto al Sud che ha lo scopo di sostenere la nascita e la crescita di nuove imprese nel Mezzogiorno. In attesa della pubblicazione del Ministeriale di attuazione di tale agevolazione tracciamo le linee guida dell’incentivo.
Resto al sud: Chi può richiedere il finanziamento
L’incentivo Resto al Sud è rivolto ai soggetti di età compresa tra i 18 ed i 35 anni che presentino i seguenti requisiti:
- siano residenti in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia al momento della presentazione della domanda ( o vi trasferiscano la residenza entro 60 giorni dalla comunicazione del positivo esito dell’istruttoria);
- non siano già beneficiari, nell’ultimo triennio, di ulteriori misure a livello nazionale a favore dell’autoimprenditorialità.
Misure dell’incentivo per Nuove Attività
L’incentivo cerca di garantire ai giovani meridionali privi di risorse finanziare per avviare una propria attività nei seguenti settori una dotazione finanziaria massima di 40.000:
- agricoltura,
- artigianato
- industria
- fornitura di servizi
Restano esclusi dall’accesso al beneficio:
- il settore del commercio
- le attività professionali
La dotazione finanziaria massima richiedibile è pari a 40.000 euro. Nel caso in cui l’istanza sia presentata da più soggetti già costituiti o che intendano costituirsi in forma societaria, ivi incluse le società cooperative, l’importo massimo del finanziamento erogabile è pari a 40 mila euro per ciascun socio, che presenti i requisiti su illustrati, fino ad un ammontare massimo complessivo di 200 mila euro, ai sensi e nei limiti del Regolamento (UE) n. 1407/2013 sulla disciplina degli aiuti de minimis.
I finanziamenti concessi al richiedente sono così articolati:
- il 35% a fondo perduto, a copertura dell’intero investimento e del capitale circolante;
- il 65% sotto forma di prestito a tasso zero, concesso da Istituti di credito.
Tale prestito deve essere rimborsato entro otto anni complessivi dalla concessione del finanziamento, di cui i primi due anni di pre-ammortamento, e usufruisce del contributo in conto interessi e della garanzia, che consiste:
- in un contributo in conto interessi per la durata del prestito, corrisposto dal soggetto gestore della misura agli Istituti di credito che hanno concesso il finanziamento;
- in una garanzia per la restituzione dei finanziamenti concessi dagli Istituti di credito da parte del soggetto gestore.
Condizioni da rispettare
Il finanziamento è vincolato a due condizioni:
- i soggetti beneficiari della misura sono tenuti ad impiegare il contributo a fondo perduto esclusivamente ai fini dell’attività di impresa;
- l’erogazione dei finanziamenti è condizionata al conferimento in garanzia dei beni aziendali oggetto dell’investimento, ovvero alla prestazione di altra idonea garanzia, al soggetto che eroga il finanziamento.
Inoltre, i finanziamenti non possono essere utilizzati per spese relative:
- alla progettazione;
- alle consulenze;
- e all’erogazione degli emolumenti ai dipendenti delle imprese individuali e delle società, nonché agli organi di gestione e di controllo delle società stesse.
Le imprese e le società possono aderire al programma Garanzia Giovani per il reclutamento del personale dipendente.
Iter amministrativo della domanda
L’istanza d’accesso alla misura, corredata da tutta la documentazione relativa al progetto imprenditoriale, dovrà essere inoltrata attraverso una piattaforma dedicata sul sito istituzionale dell’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo di impresa S.p.A. – Invitalia.
Invitalia provvede alla relativa istruttoria, valutando anche la sostenibilità tecnico-economica del progetto, entro 60 giorni dalla presentazione dell’istanza, ad esclusione dei periodi di tempo necessari alle eventuali integrazioni documentali che possono essere richieste ai proponenti, una sola volta. Le domande, in particolare, possono essere presentate, fino ad esaurimento delle risorse a tal fine stanziate.
Nell’ambito della realizzazione del progetto, le Pubbliche Amministrazioni e le Università, previa comunicazione a Invitalia, possono fornire, a titolo gratuito, servizi di consulenza e assistenza nelle varie fasi di sviluppo del progetto imprenditoriale. La consulenza può essere offerta anche dalle associazioni e gli Enti del terzo settore di cui all’articolo 1, comma 1 della Legge 6 giugno 2016, n. 106, previo accreditamento presso Invitalia.