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 Con l’introduzione dell’IMU è stato rafforzato ed ampliato il concetto di seconda casa. La maggior parte del gettito dell’imposta deriverà proprio dalle seconde abitazioni.

Mentre l’abitazione principale, nonostante un aumento dei moltiplicatori, gode di un’aliquota agevolata, della possibilità di versare in tre rate e di una serie di detrazioni (sull’unità immobiliare e sui figli), le seconde case saranno tassato per intero con l’aliquota piena pari allo 0,76% che in molti casi sarà aumentata in base all’autonomia riconosciuta ai comuni di incrementare (o anche diminuire) di 0,3 punti l’aliquota base.

Seconde case ai fini IMU

Con l’IMU si irrigidisce la disciplina sulle seconde case tra le quali rientrano:

  • le abitazioni tenute a disposizione in una località di villeggiatura,
  • quelle concesse in uso gratuito (comodato) a parenti o amici,
  • quelle sfitte e quelle date in locazione a canone calmierato o libero.

Addio alla flessibilità riconosciuta ai comuni soprattutto per le abitazioni concesse in uso ai parenti, addio alle agevolazioni per abitazioni principali su case di coniugi e familiari (per l’abitazione principale sono necessari i requisiti di residenza e dimora).

Aliquote alte

Con gli ultimi aggiornamenti è stato confermato che il versamento in acconto per il prossimo giugno sarà determinato per le seconde case sull’aliquota base (0,76%). Saranno i comuni a stabilire entro settembre, l’aliquota definitiva per il versamento del saldo.